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Le nostre attività

Nucleo Cinofilo da Soccorso Piemonte

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Come si addestra il cane da soccorso

Come si addestra il cane da soccorso

L’addestramento del cane da soccorso si può dividere in due tipologie. La prima si svolge all’interno del campo di addestramento, l’altra direttamente in quello che sarà il luogo di ricerca: nel bosco e in spazi aperti se parliamo di ricerca in superficie, oppure in un campo macerie, se parliamo di ricerca su macerie. Questi due tipi di addestramento possono essere svolti contemporaneamente, adattando la difficoltà della ricerca in esterno al livello di preparazione del cane.

L'addestramento in campo

Qui il binomio, costituito da cane e conduttore, dovrà svolgere vari esercizi di obbedienza. Questi servono per instaurare un corretto rapporto tra le parti e a sviluppare un buon controllo del cane.

In campo si possono insegnare le basi per la ricerca in esterno, come l’abbaio a comando e, in seguito, l’abbaiare su una persona, che avrà lo scopo fondamentale di segnalare la presenza del disperso al conduttore durante le ricerche.

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L'addestramento per la ricerca

Il lavoro della ricerca si imposta come un gioco per il cane, perché deve essere un momento piacevole e coinvolgente. Le prime volte il cane vedrà una persona che scappa dopo avergli sottratto qualcosa che gli piace (del cibo o il suo gioco preferito) che sarà usato come motivazione e premio. Questa persona viene detta figurante e simulerà il disperso. Il figurante correrà via, si metterà accovacciato per terra o dietro a un ostacolo visuale e aspetterà l’arrivo del cane. Quest’ultimo sarà motivato a cercare il figurante per recuperare ciò che gli è stato sottratto. Quando il cane troverà il figurante dovrà abbaiare per ottenere il suo premio per poi tornare dal conduttore.

Man mano si aumenteranno le difficoltà del gioco della ricerca: ad esempio far nascondere il figurante senza che il cane lo veda partire, oppure far nascondere più di un figurante.

 

Gli esercizi insegnati all’interno del campo di addestramento saranno molto utili durante la ricerca, perché il conduttore dovrà essere in grado di farsi ascoltare dal cane per fermarlo o indirizzarlo a distanza in determinate aree della zona d’azione.

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La chiamata di soccorso

La chiamata di soccorso: come si svolge

Come funziona la chiamata di soccorso? Ovvero, quando entrano in gioco le unità cinofile della Protezione Civile alla ricerca di uno o più dispersi?

 

Dopo 48h dalla segnalazione di scomparsa, il Referente dei gruppi Cinofili del Coordinamento Territoriale (nel nostro caso il Coordinamento Territoriale di Torino) chiama tutti i gruppi volontari affiliati alla Protezione Civile in base alla prossimità all’area di ricerca. Così arriva anche la chiamata al nostro gruppo, a cui si aderisce su base volontaria.

 

Chi ha accettato la chiamata si reca sulla zona di ricerca insieme all’Unità di Comando Locale (UCL) dei Vigili del Fuoco, che gestirà l’assegnazione delle aree di ricerca, su cui si lavorerà insieme ai Vigili del Fuoco, al Nucleo di Primo Soccorso e ad altri gruppi cinofili che hanno aderito.

Le ricerche possono durare alcuni giorni, con la speranza di concluderle con successo il prima possibile grazie all’insostituibile aiuto dei nostri compagni a 4 zampe.

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La ricerca di superficie

La ricerca di superficie

Quella che chiamiamo Ricerca di Superficie avviene generalmente all’aria aperta, in boschi, aree naturali o antropizzate in cui una persona può essersi persa.

 

Quando viene segnalata la scomparsa di una persona, la comunicazione viene diramata anche al NCSP e i binomi operativi danno la loro disponibilità a partecipare alle operazioni di soccorso.

Durante le ricerche si collabora con altri gruppi, cinofili e non (vedi sezione La chiamata di soccorso). Appena si arriva sul posto vengono forniti un GPS e una mappa con segnati i confini dell’area di ricerca che ci è stata assegnata. Se l’area da controllare è molto vasta viene suddivisa in aree più piccole e ognuna di esse è affidata a un’unità cinofila.

Una volta partiti, dobbiamo decidere come gestire l’area di ricerca con intelligenza, perché dobbiamo bonificare tutta l’area, sfruttando le condizioni del luogo a nostro vantaggio. Ad esempio, possiamo usare la direzione del vento a nostro favore per aiutare il cane a seguire la traccia, oppure, se il terreno è in salita, partire dall’alto per consumare meno energie.

 

È in queste occasioni che si vede l’importanza di un buon rapporto nel binomio: il conduttore deve avere un ottimo controllo e deve essere sempre attento alla posizione del cane, che ha un campanello per essere sempre individuabile. Il conduttore deve essere in grado di mandare il cane verso direzioni specifiche, fermarlo e richiamarlo, mentre il cane deve avere una buona motivazione per concentrarsi sul lavoro e ignorare gli altri binomi ed eventuali distrazioni. Dato che la ricerca è un lavoro stancante per il cane, il conduttore deve essere in grado di capire quando è il momento di fermarsi e recuperare le energie. Per questo motivo bisogna avere con sé lo stretto necessario per noi e il nostro cane: acqua e cibo per entrambi e i dispositivi di protezione individuali (DPI).

Infine, nel momento in cui il cane troverà il disperso ci si avvicinerà e segnalerà la sua presenza al conduttore abbaiando più volte. Finalmente il disperso è stato trovato!

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La ricerca su macerie

La ricerca su macerie

Parlare di Ricerca su Macerie fa sempre un certo effetto: può avvenire sul luogo di un terremoto o più genericamente di un crollo di alcune strutture, in cui purtroppo possono essere state coinvolte varie persone.

 

In questi casi anche il nostro lavoro si complica: primo perché le macerie possono essere instabili e pericolose, secondo perché sarà più difficile per il cane usare l’olfatto, dal momento che ci sono più tracce odorose rispetto alla ricerca di superficie. Inoltre sotto alle macerie l’aria segue percorsi particolari, spesso differenti dalla direzione del vento atmosferico, quindi trovare l’odore di un disperso in un determinato punto, non significa che sotto a quelle macerie ci sia effettivamente qualcuno.

 

Come per la ricerca di superficie, si lavorerà insieme ad altre unità cinofile e ogni binomio avrà la propria area su cui operare. Tuttavia, in questo caso i conduttori non potranno salire sulle macerie, ma dovranno sostare sul perimetro della zona colpita e dovranno riuscire a gestire e direzionare i cani a distanza. È indispensabile avere un ottimo controllo del cane per poterlo mandare in direzioni specifiche, richiamarlo e fermarlo, ad esempio nel caso in cui stia andando verso una zona pericolante. Il cane al lavoro sulle macerie deve avere una motivazione e una concentrazione ferrei, oltre ad avere un’ottima tempra per non farsi distrarre o spaventare da eventuali cedimenti delle macerie o dai mezzi meccanici al lavoro.

Anche in questo caso, come per la ricerca di superficie, dobbiamo avere nello zaino tutto il necessario per noi e per il nostro cane, oltre ad indossare assolutamente i dispositivi di protezione individuale (DPI). Lavorare sulle macerie è molto più stancante per il cane: il terreno sconnesso mette a dura prova il suo l’equilibrio e di conseguenza la sua resistenza fisica e mentale. Proprio per questo è fondamentale tenere d’occhio il proprio cane e fermarlo per farlo riposare quando necessario.

 

Sulle macerie il cane non avrà la possibilità di abbaiare vicino al disperso, ma dovrà abbaiare nel punto in cui sente la massima fuoriuscita dell’odore, ad esempio davanti ad una cavità tra le macerie. La tempistica e la precisione sono di vitale importanza, infatti serviranno delle conferme da parte di altri cani prima di far partire gli scavi. Solo nel caso in cui più di un cane segnali un preciso punto allora si inizierà a scavare, avendo più possibilità di trovare qualcuno sotto alle macerie segnalate.

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Attività divulgative

Attività divulgative

Esibizioni

Durante eventi festivi e fiere di paese, Il NCSP si offre di esibirsi per divulgare il proprio lavoro e riuscire ad avvicinare le persone alla realtà della Protezione Civile e alla cinofilia.

Si parte con una breve presentazione dei binomi e una spiegazione di ciò che facciamo come NCSP. Poi inizia l’esibizione, in cui insieme ai cani mostriamo esercizi di obbedienza e il lavoro con alcuni attrezzi di palestra, come i salti o il tunnel. Infine mettiamo in scena una simulazione di ricerca con il coinvolgimento del pubblico, ove possibile.

Il NCSP nelle scuole

Un’altra attività divulgativa che offriamo è quella di andare nelle scuole, di solito elementari o medie, per avvicinare i ragazzi al volontariato e alla cinofilia. In questi casi, oltre alla presentazione dei binomi e del lavoro del Nucleo, spieghiamo come approcciarsi correttamente ai cani e quali sono le situazioni da evitare per la sicurezza dei ragazzi e degli animali, in modo da aumentare la consapevolezza e far diminuire eventuali incidenti nella vita di tutti i giorni. Dopo questa breve lezione teorica, passiamo alla pratica, eseguendo alcuni esercizi di obbedienza e destrezza. L’attività si conclude con l’immancabile simulazione di ricerca con la partecipazione dei ragazzi.

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